CHI
ARRIVA A TECLA, POCO VEDE DELLA CITTÀ, DIETRO GLI STECCATI DI TAVOLE, I
RIPARI DI TELA DI SACCO, LE IMPALCATURE, LE ARMATURE METALLICHE, I
PONTI DI LEGNO SOSPESI A FUNI O SOSTENUTI DA CAVALLETTI, LE SCALE A
PIOLI, I TRALICCI. ALLA DOMANDA: - PERCHÉ LA COSTRUZIONE DI TECLA
CONTINUA COSÌ A LUNGO? - GLI ABITANTI SENZA SMETTERE D’ISSARE SECCHI,
DI CALARE FILI A PIOMBO, DI MUOVERE IN SU E IN GIÙ LUNGHI PENNELLI, -
PERCHÉ NON COMINCI LA DISTRUZIONE. - RISPONDONO. E RICHIESTI SE TEMONO
CHE APPENA TOLTE LE IMPALCATURE LA CITTÀ COMINCI A SGRETOLARSI E A
ANDARE IN PEZZI, SOGGIUNGONO IN FRETTA, SOTTOVOCE: - NON SOLTANTO LA
CITTÀ. -
SE, INSODDISFATTO DELLE RISPOSTE, QUALCUNO APPLICA L’OCCHIO ALLA
FESSURA D’UNA STACCIONATA, VEDE GRU CHE TIRANO SU ALTRE GRU,
INCASTELLATURE CHE RIVESTONO ALTRE INCASTELLATURE, TRAVI CHE PUNTELLANO
ALTRE TRAVI. – CHE SENSO HA IL VOSTRO COSTRUIRE? - DOMANDA – QUAL È IL
FINE D’UNA CITTÀ IN COSTRUZIONE SE NON UNA CITTÀ? DOV’È IL PIANO CHE
SEGUITE, IL PROGETTO? - TE LO MOSTREREMO APPENA TERMINATA LA GIORNATA;
ORA NON POSSIAMO INTERROMPERE. - RISPONDONO. IL LAVORO CESSA AL
TRAMONTO. SCENDE LA NOTTE SUL CANTIERE.
E’ UNA NOTTE STELLATA. – ECCO IL PROGETTO - DICONO. - ITALO CALVINO, DA “LE CITTÀ INVISIBILI”
NEL RACCONTO DI CALVINO IL CANTIERE, PERENNEMENTE IN PROGRESS IN MODO
OSSESSIVO COMPULSIVO, DIVENTA LA METAFORA DI UNA CONTINUA EVOLUZIONE
URBANA, PORTATA COSÌ ALL’ECCESSO DA NON AVERE UN FINE ULTIMO SE NON
L’INFINITO. LEGGERE DI TECLA, DELLA SUA DESCRIZIONE, È UN POCO COME
RAFFIGURARSI LA TORINO DELL’ULTIMO DECENNIO, TEATRO DI CONTINUI
CAMBIAMENTI A SCALA URBANA, DOVE LA PRESENZA DI ENORMI CANTIERI,
DISSEMINATI OVUNQUE, È LENTAMENTE DIVENTATA UNA CONSUETUDINE VISIVA.
PORZIONI INTERE DI CITTÀ VENGONO STRAVOLTE NON TANTO A FINE LAVORI, A
CAMBIAMENTO AVVENUTO, MA SOPRATTUTTO DURANTE, IN QUELLA DELICATA FASE
DI TRANSIZIONE, O MEGLIO DI GESTAZIONE, CHE È RAPPRESENTATA DAL
CANTIERE. L’IMMAGINE DI MACCHINARI, STACCIONATE, SCAVI O DEVIAZIONI DI
TRAFFICO, SPESSO REPULSIVA E DESTABILIZZANTE, HA NEL CONTEMPO INSITA IN
SÉ UN’ENERGIA POTENZIALE DA CUI È IMPOSSIBILE NON RIMANERE AFFASCINATI.
IL CANTIERE RISULTA ESSERE LA TRADUZIONE VISIVA DEL PROGETTO IN FIERI,
DI UN’IDEA IN VIA DI CONCRETIZZAZIONE, UN LUOGO DOVE SI CONCENTRANO
CONTEMPORANEAMENTE FORZA E PENSIERO. UNA CORALITÀ DI SGUARDI
DIFFERENTI, ATTRAVERSO LE IMMAGINI D’AUTORE QUI IN MOSTRA, CERCANO DI
CATTURARE E RESTITUIRE IL FASCINO E LA VITALITÀ INTRINSECA PROPRIE DEL
CANTIERE URBANO, CHE ALTRO NON È SE NON LA FASE EMBRIONALE DELLA CITTÀ
FUTURA.
INFERNO |
PURGATORIO |
PARADISO
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