“LE
COINCIDENZE NON ESISTONO!” QUANTE VOLTE QUESTA FRASE E’ STATA
PRONUNCIATA, NELLE SUE VARIANTI PIU’ O MENO ACCESE O DISPERATE, DA
MIGLIAIA DI PENDOLARI IMPOTENTI DAVANTI ALL’ENNESIMO RITARDO “PER CAUSE
INDIPENDENTI DALLA SOCIETÀ”? QUANTE “COINCIDENZE PERSE”? QUANTE
“COINCIDENZE IMPOSSIBILI”? QUANTE “COINCIDENZE INESISTENTI”? LO
STESSO NOME, “COINCIDENZA”, RIFERITO AI TRENI CHE IN SEQUENZA, TRA
VELOCI CAMBI IN UNA “STAZIONE INTERMEDIA”, DOVREBBERO PORTARE ALLA
DESTINAZIONE DESIDERATA, SEMBRA RICORDARE IN MANIERA TRISTEMENTE
IRONICA QUANTO POSSA ESSERE DEL TUTTO CASUALE LA POSSIBILITÀ DI
RIUSCIRE AD ARRIVARE ALLA META GRAZIE AL “COLLEGAMENTO SUGGERITO”. UNA
CASUALITÀ DIPENDENTE DA COINCIDENZE, O COINCIDENZE DIPENDENTI DA
CASUALITÀ, COME UN GIOCO BEFFARDO CHE NON SI PENSEREBBE MAI POTER ESSER
LEGATO AD UN PIANO ORARIO NAZIONALE, DEFINITO E STUDIATO AL MEGLIO E A
VANTAGGIO DEL CLIENTE…
E’
DA QUESTE CONSIDERAZIONI CHE PARTE L’ANALISI DELL’AUTORE, PENDOLARE
EGLI STESSO TRA TORINO E TREVISO, TRA CAMBI IMPOSSIBILI, CORSE TRA I
BINARI, COINCIDENZE CHE NON ESISTONO, RITARDI E ORE PERSE NELLE PIU’
DIVERSE STAZIONI DEL NORD D’ITALIA. IL PROGETTO FOTOGRAFICO VUOLE
RAPPRESENTARE L’INGIUSTA QUOTIDIANITÀ DELLE SCENE VISSUTE OGNI GIORNO
DAI PENDOLARI IN CORSA, DELUSI E INFINE IN ATTESA DELLA “PROSSIMA
COINCIDENZA”.
SCENE QUOTIDIANE AMBIENTATE IN STAZIONI FERROVIARIE CHE SILENZIOSE
OSSERVANO L’ANDIRIVIENI DEI VIAGGIATORI, COME NON CURANTI DELLE LORO
SPERANZE O DEI LORO DESIDERI; STAZIONI FERROVIARIE CHE DIVENTANO QUINDI
PORTO DI RITARDI E SOSTE NON VOLUTE, TEATRO DI CHIAMATE E DI “SCUSA!”
SENZA COLPA, OGNI GIORNO.
IN
UNA SEQUENZA DI SCATTI DALLE SFUMATURE CINEMATOGRAFICHE, VENGONO
CONGELATI TRE ISTANTI RICORRENTI, STORIE DI UNO ED ESPERIENZE DI TUTTI,
A DENUNCIA DI UN DISSERVIZIO A CUI ORMAI LA NOSTRA MENTE SEMBRA ESSERSI
RASSEGNATA.
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